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05 Jul
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La conoscenza della lingua tedesca apre le porte ad una sconfinata platea di 150 milioni di persone in Europa e nel mondo. E oltre a garantire maggiori opportunità di lavoro per le giovani generazioni del Trentino, produce anche ricchezza. 

In un convegno organizzato lo scorso mese di marzo dal Circolo Michael Gaismayr di Trento erano emersi alcuni dati di assoluta rilevanza sull'importanza dello studio del tedesco nelle scuole della provincia. Una premessa importante: nella nostra regione, il tedesco non è una lingua straniera, ma la seconda lingua regionale (la prima scuola tedesca fu fondata a Rovereto nel 1871).

Detto questo, ci sono molte ragioni per sostenere la diffusione del tedesco in Trentino. La prima è di carattere storico (per più di otto secoli il territorio di Trento è rientrato nell'orbita austro germanica). La seconda di carattere economico: secondo uno studio dell'Economist, il valore dello stipendio di un lavoratore che conosce il tedesco aumenta del 3,8 per cento rispetto ad uno che conosce l'inglese. Il dato diventa addirittura sorprendente se riferito alla provincia di Trento: l'effetto delle competenze linguistiche sul reddito è del 28 per cento per quanto riguarda il tedesco e del 18 per cento per quanto riguarda l'inglese!

La terza ragione per cui vale la pena studiare il tedesco è legata al turismo: sempre secondo i dati emersi nel corso della serata organizzata dal Circolo Gaismayr, i turisti tedeschi che ogni anno arrivano in Trentino sono 1,5 volte superiori agli abitanti dell'intera provincia. E' chiaro che molti esercizi commerciali, situati in zone turistiche come l'Alto Garda, sarebbero interessati ad assumere personale con una discreta conoscenza della lingua tedesca. E in questo caso anche il PIL ne avrebbe beneficio! 

Ciononostante, le cattedre di tedesco in Trentino sono meno che in Veneto ed Emilia Romagna. 

La necessità di porre mano a rilancio della lingua tedesca, insomma, non è un vezzo di pochi nostalgici, ma una opportunità per tutti gli abitanti di questa terra, fermo restando l'importanza di studiare l'inglese, un bisogno soprattutto dei giovani. Ma questo non implica la rinuncia a studiare la lingua di Goethe. "La logica che dobbiamo assumere - spiega il prof. Loris Taufer - non può che essere quella del plurilinguismo, dello studio, accanto all'italiano, di più lingue straniere".  


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